Play Station

Play Station

A cura di Valerio Dehò
Ca’ da Noal e Spazio Paraggi di Treviso.
Artisti: Francesco Bocchini, Enrico T. De Paris, Marco Di Giovanni, Tomas Eller, Thomas Feuerstein, Chiara Lecca, Josef Rainer, Antonio Riello e ZugZwangZukunft.

Dal 19 dicembre 2009 al 17 gennaio 2010, presso le sale espositive di Ca’ da Noal, TRA – Treviso Ricerca Arte, organizza PLAY STATION, una mostra dedicata ad arte, gioco e videogioco e alle dinamiche che da essi scaturiscono. La mostra è curata da Valerio Dehò e realizzata in collaborazione con il Kunst Merano Arte. Una sezione della mostra sarà in esposizione anche presso lo Spazio Paraggi, situato in via Pescatori 23 a Treviso.
Giocare è un’attività molto seria, ma in questo non vi è alcuna contraddizione perché il gioco è alla base dell’apprendimento. I bambini, come i cuccioli degli animali, imparano a vivere, a difendersi e a collaborare, attraverso l’attività ludica. Questa è la prima esperienza possibile, la prima educazione alla vita. Per questo saper giocare vuol dire aver raggiunto una maturità e consapevolezza nell’affrontare le esperienze della vita adulta. Mentre per i bambini il gioco è un fatto assolutamente naturale, per l’uomo si tratta di una scelta, diventa un fatto culturale che si aggiunge e sovrappone come un accessorio non richiesto dalla società. Gli artisti che partecipano a questa mostra usano il linguaggio del gioco in modi assolutamente diversi, ma ne conservano il principio. Del resto i giochi sono molti diversi tra di loro e spesso è quasi impossibile trovare delle dirette affinità. Non esiste una caratteristica ricorrente e questa particolarità è condivisa con le opere d’arte che non possiedono tutte un comune denominatore che le differenzi e le caratterizzi come arte. Riconosciamo i giochi e le opere d’arte per “somiglianze di famiglia”.

La mostra indaga la pratica del gioco e non si sofferma sul giocattolo in sé. Dal mondo meccanico al mondo elettronico, gli artisti hanno realizzato delle opere che spaziano dalla poesia alla follia di giochi naif in metallo riciclato come nel caso di Francesco Bocchini, dai giochi ottici e gli spiazzamenti di Marco Di Giovanni, alle metafore scientifiche di Tomas Eller. Le opere di Chiara Lecca hanno qualcosa d’inquietante essendo dei giocattoli che portano in sé il mondo contadino e le ambiguità sessuali. Josef Rainer non solo crea un mondo lillipuziano, ma realizza dei televisori colorati e non rassicuranti. Enrico T. De Paris, con i suoi “cromosomi” sempre più grandi e complessi, mette insieme passato e futuro, giocattoli low cost e tecnologia digitale. Thomas Feuerstein, con un progetto site specific, rielabora un gioco sud tirolese invitando il pubblico alla partecipazione.

E anche l’interazione ha un ruolo particolare e necessario. I videogames sono molto simili all’arte interattiva e viene spontaneo chiedersi se il giocatore debba essere considerato un performer. Nei videogames c’è molto della performance artistica: innanzitutto chi gioca si trova immediatamente sbalzato in uno spazio estraneo, che appare come “altro da sé”, uno spazio della rappresentazione di cui virtualmente si entra a far parte dal momento in cui s’inizia a giocare. Il videogame di Antonio Riello parte dallo sbarco dei clandestini sulle coste pugliesi per creare una vera e propria guerra simulata. Così anche il giovane gruppo austriaco degli ZugZwangZukunft modificano dei videogames tradizionali, tra cui anche il celebre ping pong, attraverso dei propri software, creando dei nuovi giochi di simulazione.

Appuntamenti paralleli alla mostra “PLAY STATION”

18 Novembre 2009: conferenza sul tema “Fashion Game:  il mettersi in gioco della moda” con Maria Luisa Frisa, Direttore del Corso di laurea in Design della Moda presso la Facoltà di Design e Arti di Venezia (IUAV), Guido Guerzoni, docente di Arts Management all’Università Bocconi e Valerio Dehò, Curatore della mostra Play Station. Intervento di Ennio Bianco, Vice Presidente Unindustria Treviso.

Gennaio 2009: conferenza congiunta del prof. Pierluigi Sacco e dell’artista Antonio Riello sulla cultura dell’industria dei videogiochi.

Gennaio 2010: conferenza con argomento “Design e gioco” condotta dal prof. Gianluigi Pescolderung, Docente presso lo IUAV.

Nota: i dettagli degli incontri sono in via di definizione e verranno al più presto comunicati.

 

INFO MOSTRA
Organizzazione
TRA Treviso Ricerca Arte

Con il patrocinio di | Provincia di Treviso | Comune di Treviso | Reteventi |Unindustria Treviso

In collaborazione con | Merano Arte | Spazio Paraggi | Dasler comunicazione

Orari di apertura:

Ca’ da Noal / dal martedì alla domenica, dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00

Spazio Paraggi / dal mercoledì al venerdì, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30; sabato dalle 16.00 alle 19.30.

Ufficio Stampa:
Dasler comunicazione

Con l’amichevole sostegno di | UBS (Italia) S.p.A. | Dal Negro

Con il sostegno tecnico di | Società Servizi Socio Culturale | Garbara | Falcon

Si ringrazia | Grafiche Tassott