Bike is the F* message

Street art a Belluno in bicicletta

18 giugno, ore 8
per la rassegna ‘The bike is the fucking message’
in collaborazione con Fiab di Treviso

TRA Treviso Ricerca Arte, in collaborazione con Fiab di Treviso, organizza una pedalata all’insegna della street art a Belluno. L’escursione si propone di offrire una panoramica del territorio attorno a Belluno e della produzione artistica di strada.
Durante il percorso si visioneranno, in compagnia di una guida, le opere murali prodotte da diversi artisti in occasione del progetto Clorofilla – Arti pubbliche condivise 2016, ideato e realizzato dall’Associazione Casa Dei Beni Comuni di Belluno, con lo scopo di dare nuova vita a superfici e spazi dimenticati del territorio bellunese. Sono muri che raccontano storie, idee, fantasie, frutto del lavoro di molti artisti provenienti da tutto il mondo.

Il percorso seguirà parte della ciclabile Cortina/Feltre.
La partenza è prevista con il treno delle Dolomiti (ore 8.21 in stazione a Treviso) con il quale arriveremo a Ponte nelle Alpi. Seguendo strade secondarie e tratti di ciclabili, ci dirigeremo verso il centro di Belluno. Sfruttando il supporto di Casa Dei Beni Comuni, faremo un piccolo ciclotour di circa un’ora alla ricerca di espressioni di arte urbana, per poi riprendere in direzione di Ponte delle Alpi, ripercorrendo per qualche chilometro la strada dell’andata.
La pausa pranzo, al sacco, sarà presso la ex-caserma Piave, ora Casa Dei Beni Comuni, esempio locale di riutilizzazione a scopi (anche) artistici di beni pubblici dismessi.
Ripresa la bici torneremo a Ponte nelle Alpi da dove procederemo verso sud in direzione Lago di Santa Croce, percorrendo un tratto (molto bello) della Monaco/Venezia.
Il rientro è previsto con il treno delle ore 18.41 dalla stazione per l’Alpago.

Costo di partecipazione 18€ (treno + organizzazione)

Scarica il programma qui.

Pantani

di James Erskine
16 giugno, ore 20.45
per la rassegna ‘The bike is the fucking message’
rassegna in collaborazione con Cineforum Labirinto e Fiab di Treviso

Uscito nel 2013, “Pantani. The Accidental Death of a Cyclist” di James Erskin ripercorre a dieci anni dalla scomparsa del Pirata la sua vita, dalla nascita della passione, agli straordinari successi, alla caduta. Diventato leggenda del ciclismo dopo aver vinto nel 1998 sia il Giro d’Italia che il Tour de France, appena sei anni dopo, fu trovato morto in una stanza d’albergo.

Una soggettiva dal manubrio della bicicletta, trovata espressiva semplice ma efficace, per guardare l’asfalto, come se gli occhi fossero dello stesso Pantani. Prima l’ascesa, l’apoteosi e la gloria. Poi la discesa, la solitudine e il dramma. Pantani è un film in due atti con un protagonista mai completamente felice, e un mondo che gli ruota attorno mai totalmente sincero.

Il documentario raccoglie filmati di repertorio inediti, interviste e testimonianze di familiari e amici del campione.

Ingresso riservato ai soci Tra

#171 The Transcontinental Race Journey

Prodotto da PedALED
17 maggio, ore 20.45
per la rassegna ‘The bike is the fucking message’
rassegna in collaborazione con Cineforum Labirinto e Fiab di Treviso

La Transcontinental Race è una lunga, lunghissima corsa, in parte ciclistica e in parte caccia al tesoro. Il format è semplice: si parte da un punto e si arriva a un altro, transitando obbligatoriamente da quattro “check-point” e contando esclusivamente sulle proprie forze, bici e gambe, cuore e polmoni, carta di credito (borse) e GPS. Alla sua quarta edizione ha contato partecipanti quintuplicati rispetto agli esordi, con 3700 km e 40000 m di dislivello, tra le campagne francesi e il massiccio centrale, le Alpi svizzere e le Dolomiti, la Dalmazia e i Balcani. La Transcontinental non è una vacanza: è una gara, un’ avventura fatta sì di pedalate e fatica ma anche di birre, incontri e soprattutto scoperte.

Ingresso riservato ai soci Tra

Contromano

di Stefano Gabbani
19 aprile, ore 20.45
Per la rassegna ‘The bike is the fucking message’
rassegna in collaborazione con Cineforum Labirinto e Fiab di Treviso

Sullo sfondo della Torino odierna post-industriale prende forma un viaggio sulla bici che copre l’arco di una giornata, dall’alba al tramonto, documentando storie di difficoltà esistenziali ma anche di speranze, storie di vite controcorrente rispetto ai percorsi più convenzionali.

Torino, la ‘città dell’automobile’, viene dunque vista dal punto di vista della bicicletta, offrendo anche in tal modo un’analisi delle politiche di mobilità sostenibile che vengono (più o meno adeguatamente) attuate. In questo contesto emerge il racconto di due piccole ciclofficine e delle persone che vi lavorano, persone che tramite la bici vivono la possibilità di reinventarsi, testimoni quindi di un riscatto personale possibile ancora oggi, unito al tentativo di riappropriarsi di uno spazio pubblico urbano invaso da macchine e smog. La bicicletta acquisisce quindi una connotazione quasi catartica, proprio per il suo essere economica ed ecologica in un mondo troppo veloce, rumoroso ed disinteressato.

Ingresso riservato ai Soci Tra

Janapar. Love, on a bike

di Tom Allen
31 marzo, ore 20.45
Per la rassegna ‘The bike is the fucking message’
rassegna in collaborazione con Cineforum Labirinto e Fiab di Treviso

Janapar, parola armena per ‘viaggio’, è il sincero e vitale racconto di ciò che succede quando si trova ciò che si cerca, ma quando meno ce lo si aspetta. Tom Allen ha ventitré anni e sta per cominciare una regolare carriera come informatico. Ma non riesce a smettere di chiedersi se non ci si possa aspettare qualcosa di più dalla vita. Così decide di partire per una grande avventura: fare il giro del mondo in bici. Nonostante la sua mancanza di esperienza, Tom percorre 12.000 miglia, senza mappe e guide, attraversa tre continenti pedalando e dormendo in tenda, incontrando amici e avversari. Il viaggio prende una piega inaspettata quando si innamora di Tenny, un’energica ragazza di origini armeno-iraniane. Quando però i suoi genitori le vietano di mettersi in viaggio, Tom deve affrontare un grande dilemma: restare con Tenny o continuare solo la sua avventura?

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Why do we bike?

di Francesco Melloni e Elena Diana
2 marzo, ore 20.45
Per la rassegna ‘The bike is the fucking message’
rassegna in collaborazione con Cineforum Labirinto e Fiab di Treviso

Cosa spinge così tante persone di età, culture e professioni diverse tra loro a partire per un viaggio in bicicletta, da soli o in compagnia, alla volta di mete anche molto lontane? Per rispondere a questa domanda nasce un vero e proprio road movie che attraverserà l’Europa, dall’Italia alla Norvegia, e che andrà a comporre un mosaico di incontri e di esistenze differenti per chiarire i dubbi e scoprire i progetti delle tante persone comuni che hanno trovato la loro strada proprio sulle due ruote. I protagonisti di ‘Why do we bike?’ hanno in comune non soltanto migliaia di chilometri percorsi in bicicletta su itinerari lunghi anche interi anni, ma soprattutto la voglia di vivere appiena la loro vita e il mondo che li circonda con un atteggiamento socievole e una mentalità aperta. ‘Why do we bike?’ è un inno alle due ruote, alla bicicletta come mezzo alternativo con cui percorrere la vita, concedendosi il tempo di assaporarne ogni attimo.

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Worldwide Cycling Atlas

a cura di Matteo de Mayda
1 dicembre, ore 20.45
per la rassegna ‘The bike is the fucking message’
rassegna in collaborazione con Cineforum Labirinto e Fiab di Treviso

Un settantenne indiano ha costruito una bici galleggiante per raggiungere la sua amata sulla riva opposta del fiume, in Afghanistan un gruppo di ragazze mette a rischio la propria vita sfidando una cultura dove la bici è considerata un tabù, una piccola comunità di contadini in Guatemala ricicla pezzi di biciclette usate trasformandoli in strumenti per il lavoro, un newyorkese si schianta contro tutto ciò che trova lungo la sua strada per dimostrare che le piste ciclabili della Grande Mela sono pericolose. E ancora, critical mass nudisti in Sud Africa, enormi sound system su due ruote a disturbare il vicinato nel Queens e carcerati brasiliani che scontano la loro pena sulle due ruote.

Worldwide Cycling Atlas è un atlante che raccoglie le storie a pedali più significative di tutto il mondo. È un progetto di Selle Royal, prodotto e curato da Kerrigan’s e Macramè, che nel 2012 ha vinto il premio d’argento agli Art Directors Club, tra i migliori progetti di branded content italiani.

La serata è curata da Matteo de Mayda, fotografo e ricercatore del progetto, che proietterà una selezione di storie da Worldwide Cycling Atlas.

Al termine della serata brinderemo insieme con del prosecco D.O.C.G. di Tenuta 2Castelli e Aristortele delizierà il palato con delle biciclette da mangiare!

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Bikes vs Cars

di Fredrik Gertten
17 novembre, ore 20.45
per la rassegna ‘The bike is the fucking message’
rassegna in collaborazione con Cineforum Labirinto e Fiab di Treviso

Il 17 Novembre si proporrà la disamina dell’annoso rapporto tra automobile e bicicletta, ma più precisamente del rapporto delle automobili con il genere umano, con la proiezione del film-documentario ‘Bikes vs Cars’.
Il documentario, scritto e diretto dallo svedese Fredrik Gertten nel 2015, affronta i temi della sicurezza sulle strade, della dipendenza dal petrolio, dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici, lasciando aperta la porta a un velo di speranza su un mondo che possa essere ancora salvato, proprio grazie a un uso diffuso della bicicletta.
La mobilità urbana e il tema della sostenibilità saranno quindi il focus dell’incontro per capire come la bicicletta possa aiutarci a invertire la rotta, aiutandoci nella (ri)creazione di spazi vivibili e ritmi rallentati.
Introduzione al film di Tommaso Bortolanza di Cineforum Labirinto.
La serata è organizzata e promossa con la collaborazione di Cinemambiente Torino.

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The road from Karakol

10 novembre, ore 20.45
per la rassegna ‘The bike is the fucking message’
rassegna in collaborazione con Cineforum Labirinto e Fiab di Treviso

Il primo appuntamento previsto per il 10 Novembre sarà l’occasione per conoscere da vicino il cicloturismo (avventuroso): la bicicletta diventa vero e proprio compagno di viaggio con cui dedicarsi all’esplorazione di mondi lontani ma anche alla rivalutazione di luoghi vicini ma ancora a noi invisibili.

La proiezione del documentario ‘The Road From Karakol’, con protagonista l’alpinista Kyle Dempster, ci testimonierà della scelta della bicicletta come partner, quasi come prolungamento naturale del proprio impulso motorio. Sarà inoltre un toccante tributo al suo autore tragicamente disperso alla fine dello scorso agosto durante una spedizione in Pakistan.
Seguirà la proiezione di un secondo documentario ‘Il sentiero per Kazbegi’, in cui il regista Joey Schusler racconta l’avventura vissuta durante una spedizione nella Repubblica di Georgia sulle montagne del Caucaso.

Nel corso della serata interverranno Roberto Pignatiello e Marcello Libralato (Ass. Amici della Bicicletta TV).

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